Siamo nell'elegante casa di un distinto direttore di banca, alla festa che ha organizzato per celebrare con gli amici più cari il suo compleanno e la sua brillante carriera. L'atmosfera è allegra ma, improvvisamente il maggiordomo annuncia l'arrivo di un ispettore di polizia che deve condurre il direttore in commissariato. Scompiglio tra i convitati: domande, sguardi, sospetti e un palpabile e improvviso cambio di prospettiva; così repentino che ci si chiede se il sostegno che ha avuto il protagonista nel costruire la sua luminosa carriera sia sempre stato alla luce del sole e nella piena legalità. Con una scrittura lieve e un ritmo scandito da un susseguirsi di colpi di scena, l'autore de I ragazzi della via Pàl dipinge una società, quella del 1930, il cui tratto essenziale è la corruzione. Uno spaccato così attuale che Fausto Paravidino lo porta in scena senza alcuno sforzo di modernizzazione perchè, come ci spiega lui stesso, «l’attualità è nel testo e non credo che vada particolarmente forzata perché l’attualità vera a teatro annoia: vederla in scena ti fa assistere a qualcosa di già vecchio». Così, potremo gustarci questa avvincente storia “d'epoca” fatta di caste, di interessi, di tradimenti, di regali e ricatti, di amanti e di affari, osservando che il suo sapore è molto simile a quello del nostro presente.
Durata 1h senza intervallo