L’ultimo Decamerone

Calendario
  • Crediti:

    di Stefano Massini
    dall'opera di Giovanni Boccaccio
    regia Gabriele Russo

    spettacolo teatrale con Angela De Matteo, Maria Laila Fernandez, Crescenza Guarnieri, Antonella Romano, Paola Sambo, Camilla Semino Favro, Chiara Stoppa

    coreografia originale Edmondo Tucci eseguita dal Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo diretto da Giuseppe Picone
    Maître Stefano Giannetti

    Tersicorei Solisti Sara Sancamillo, Candida Sorrentino, Giovanna Sorrentino, Luisa Ieluzzi, Marcello Pepe, Massimo Sorrentino, Stanislao Capissi, Ertugrel Gjoni, Alessandro Staiano
    Corpo di Ballo Claudia D'Antonio , Annalina Nuzzo, Annalisa Casillo, Adriana Pappalardo, Annachiara Amirante, Martina Affaticato, Gianluca Nunziata, Salvatore Manzo, Carlo De Martino, Danilo Notaro, Ferdinando De Riso, Francesco Lorusso, Giuseppe Ciccarelli

    musiche originali Nello Mallardo
    arrangiamenti Ivano Leva
    scene Roberto Crea
    costumi Giusi Giustino
    luci Fiammetta Baldiserri
    sound design Alessio Foglia

    assistente alla regia Francesco Ferrara/foto di scena Mario Spada

    Per il Teatro Bellini: direttore di palcoscenico Antonio Verde/macchinista Walter Frediani/datore luci Salvatore Palladino/sarte Violetta Di Costanzo, Nunzia Russo/trucco Annamaria Sorrentino

    Per il Teatro di San Carlo: direttore allestimenti scenici Pasqualino Marino/realizzazione scene Laboratorio di falegnameria del Teatro di San Carlo - capo costruttore Carlo Lucagnano, Laboratorio di scenografia del Teatro di San Carlo - scenografo capo reparto Piero Olivieri/realizzazione costumi Laboratorio di sartoria del Teatro di San Carlo – direttore Giusi Giustino

    service Emmedue Srl

    coproduzione Fondazione Teatro di San Carlo, Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini

  • Durata Spettacolo: 1h.40
Stefano Massini, uno degli autori teatrali più eclettici, prolifici e rappresentati che abbiamo in Italia, con L’ultimo Decamerone propone un riscrittura originale del Decameron. Toscano di nascita, Massini ha trovato nella lingua di Boccaccio terreno fertile per realizzare una rilettura completamente nuova, che si differenzia dalle tante rappresentazioni che l’hanno preceduta in primo luogo per la scelta di non affrontare solo alcune fra le cento novelle dell’opera, ma di contenerle tutte. Nelle mani di Massini, le 10 novelle narrate dai 10 protagonisti del Decameron diventano una sola novella: così, tradendo del tutto il testo originale gli è rimasto più che mai fedele. L’allestimento sarà firmato da Gabriele Russo che racconta: «Con Massini, fin dal nostro primo incontro siamo stati subito d’accordo nel non proporre una lettura in chiave filologica dell’opera, che oggi sarebbe risultata anacronistica o già vista e rivista, piuttosto ci siamo interrogati sul perchè all’epoca Boccaccio scrisse il Decameron e quali ragioni di allora possano essere ancora oggi valide. Perchè qualcuno dovrebbe chiudersi in un casolare di campagna e mettersi a raccontare favole? Da cosa fugge? All’epoca, dalla peste. E oggi? Vedremo».

Lo spettacolo vedrà in scena il Corpo di ballo del Teatro di San Carlo diretto da Giuseppe Picone che danzerà su una nuova coreografia di Edmondoo Tucci. Il progetto, infatti, è frutto di una coproduzione tra la Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e la Fondazione Teatro di San Carlo ed è, dunque, un evento che si presenta unico fin dalla sua concezione: è la prima volta in Italia in cui un Ente Lirico ed un Teatro di Prosa condividono un importante progetto produttivo. «É un’occasione – prosegue Russo – nata dalla nostra ormai persistente voglia di mettere insieme, sparigliare le carte, creare collaborazioni, ampliare gli orizzonti; una voglia che consideriamo la chiave di volta per creare qualcosa di nuovo, di bello. Abbiamo trovato nella direzione del Teatro di San Carlo disponibilità, apertura e curiosità, e, insieme, ci siamo augurati di dischiudere, con questo esperimento, nuovi scenari e nuove possibilità; di inaugurare, insomma, un nuovo meccanismo che potrebbe essere terreno fertile per l’intero sistema, e, soprattutto, che può diventare un’occasione per il pubblico di vedere in scena spettacoli importanti, che senza la volontà di collaborazione e il coraggio di innovare, sarebbero impossibili da realizzare».

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