Dal 02 marzo 2024 Al 10 marzo 2024

Antonio e Cleopatra

uno spettacolo di Valter Malosti
Calendario
  • Crediti:

    Antonio e Cleopatra
    di William Shakespeare

    uno spettacolo di Valter Malosti
    traduzione e adattamento Nadia Fusini e Valter Malosti

    con Anna Della Rosa, Valter Malosti
    Dario Battaglia, Massimo Verdastro, Jacopo Squizzato, Paolo Giangrasso, Noemi Grasso, Ivan Graziano, Dario Guidi, Flavio Pieralice, Gabriele Rametta, Carla Vukmirovic

    scene Margherita Palli
    costumi Carlo Poggioli
    disegno luci Cesare Accetta
    progetto sonoro GUP Alcaro
    cura del movimento Marco Angelilli
    maestro collaboratore Andrea Cauduro
    assistente alle scene Marco Cristini, Matilde Casadei
    assistente ai costumi Simona Falanga, Riccardo Filograna
    assistenti alla regia Virginia Landi, Jacopo Squizzato

    produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura

  • Durata Spettacolo: 140 minuti

Di Antonio e Cleopatra la mia generazione ha impresso nella memoria soprattutto l’immagine, ai confini con il kitsch, e vista attraverso la lente d’ingrandimento del grande cinema di Hollywood, della coppia Richard Burton/Liz Taylor. Ma su quest’opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana, aleggia, per più di uno studioso, a dimostrarne la profonda complessità, l’ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente.
Per Antonio conoscere Cleopatra – un “Serpente del vecchio Nilo” che siede in trono rivestita del manto di Iside – è ciò che dà un senso al viaggio della vita. Quanto a Cleopatra, scrive Nadia Fusini, “è la sacerdotessa di un’azione drammatica da cui sgorga ancora e di nuovo l’antica domanda, che già ossessionava Zeus e Era: in amore chi gode di più? l’uomo o la donna? […] e chi ama di più, gode forse di meno? E tra gli amanti, chi riceve di più? […] Sono domande che nella logica dell’economia erotica con cui Shakespeare gioca esplodono con fragore dissolvendo pretese macchinazioni puritane volte a legiferare in senso repressivo sulla materia incandescente dell’eros.”
Antonio e Cleopatra è un prisma ottico, come ci suggerisce Gilberto Sacerdoti: “Visto di fronte è la storia di amore e di politica narrata da Plutarco. Visto di sbieco ci spinge a decifrare “l’infinito libro di segreti della natura”. Per trovare un corrispettivo dell’infinito amore di Antonio bisogna dunque per forza scoprire un nuovo cielo e una nuova terra.

Valter Malosti

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