
IL PROGETTO
Registi 25/26: Mimmo Borrelli, Arianna D’Angiò, Michela Lucenti / Balletto Civile, Gabriele Russo
Direzione: Gabriele Russo
Curatela: Mimmo Borrelli
Responsabile progettuale: Marina Dammacco
Responsabili di produzione: Emanuele Maria Basso, Giuseppe Maisto, Noemi Ranaulo
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Bellini
perché è ideata, organizzata, sostenuta e promossa dal Teatro Bellini, che ne è anche la sede.
Teatro
perché partiamo dal presupposto che qualunque sia la specificità professionale che si vuole acquisire, la conoscenza del Teatro, dei grandi autori e la consapevolezza scenica, costituiscono le fondamenta indispensabili su cui strutturare tutte le altre competenze.
Factory
perché significa “fabbrica”, parola che rimanda immediatamente all’idea di costruzione, di dedizione e di risultato, ma anche perché il termine factory contiene in sé la parola actor, “attore”, la figura intorno alla quale tutto il mondo teatrale dovrebbe girare.
LA NUOVA FACTORY di Gabriele Russo e Mimmo Borrelli
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Nasce una nuova fase per la Bellini Teatro Factory: dalla formazione alla scena, dalla classe alla compagnia
Per trentanove anni, il Teatro Bellini di Napoli ha rappresentato uno dei più importanti presìdi per la formazione teatrale in Italia, portando avanti — a titolo completamente gratuito — un’accademia di recitazione fondata sulla selezione tramite bando e provino. Tredici trienni si sono susseguiti in quasi quattro decenni di attività, formando circa 250 attori e attrici, molti dei quali oggi sono parte integrante del panorama teatrale e cinematografico italiano. Alcuni di loro hanno vinto premi prestigiosi, altri sono diventati volti noti al grande pubblico, ma tutti hanno contribuito a diffondere l’eredità viva del teatro italiano.
Dal 2015, con un cambio di visione guidato dalla direzione artistica di Gabriele Russo, accompagnato dalla sapienza di Costanza Boccardi e Marina Dammacco nella direzione didattica, l’accademia è diventata Bellini Teatro Factory: non solo un luogo di formazione per attori, ma anche uno spazio aperto a drammaturghi e registi. La Factory ha ridotto il numero di allievi attori per accogliere nuove professionalità, con l’obiettivo di formare gruppi creativi capaci di generare progetti completi: dalla scrittura, alla regia, alla messa in scena.
Questo approccio si è rivelato fertile: sono nati autori, testi, collettivi artistici, esperimenti, tentativi. Alcuni brillanti, altri acerbi, ma tutti accomunati da un’urgenza espressiva concreta. La Factory è diventata un luogo di creazione continua, che ha invertito il flusso migratorio della formazione teatrale: oggi, il 40% degli allievi proviene da fuori regione.
Nonostante l’alto livello riconosciuto nel settore, il percorso non ha mai goduto di sovvenzioni pubbliche. È stato finanziato unicamente dall’attività teatrale del Bellini, nella convinzione che investire sui giovani artisti sia un atto culturale e politico necessario.
Il nuovo progetto prevede un anno di produzione teatrale continuativa che coinvolgerà tutti i neodiplomati in quattro spettacoli, diretti da registi diversi, nei palcoscenici del Piccolo Bellini e del Bellini. Un’esperienza concreta e totalizzante: repliche numerose, impegno costante, crescita reale.
L’idea di una compagnia di giovani attori usciti dalle principali scuole di formazione nazionali che si incontrano su singoli progetti produttivi, curandone la regia, la scrittura e la recitazione, dovrebbe diventare il principio artistico che, anche per le stagioni successive, dà forma alla presenza in cartellone di artisti under 35 e under 40, senza escludere collaborazioni e commistioni con figure già affermate.
Una factory che resta tale, un incubatore di ricerca e sperimentazione di linguaggi ma in chiave produttiva.
Il Teatro Bellini mette temporaneamente in sospeso l’esperienza della scuola, prendendosi un tempo per capire in che forma rispondere, in modo più efficace e sostenibile, alla necessità mai satura di formazione e studio, imprescindibili per il mantenimento di un livello alto di qualità artistica; nel frattempo, con la stessa attenzione a forme e contenuti artistici, prova a dare il proprio contributo alla presenza di giovani artisti nel mondo del lavoro, offendo una possibilità concreta che ha anche il duplice obiettivo di creare una nuova compagnia fluida, la Compagnia Bellini Teatro Factory, aperta anche ad altri talenti provenienti da altre accademie e scuole, in un processo dinamico e in continuo ascolto delle urgenze delle nuove generazioni.
Struttura del progetto
La Compagnia Bellini Teatro Factory nasce dalla volontà di accompagnare gli allievi, neo diplomati come attori, registi e drammaturghi, in quel passaggio delicato che segna la fine del loro percorso di formazione e l’ingresso nel mondo del lavoro professionale.
I registi delle produzioni di questo primo anno sono: Mimmo Borrelli (che li ha già accompagnati, come direttore artistico del triennio di formazione), Gabriele Russo con Arianna D’Angiò e Michela Lucenti / Balletto Civile.
In tutti questi lavori i giovani attori saranno protagonisti a vario titolo: in scena, nella creazione drammaturgica, assistenti alla regia, nell’essere anche ‘soggetti artistici’ di questi spettacoli che della loro generazione rispecchieranno o forse moltiplicheranno la visione e la prospettiva.
GLI SPETTACOLI DELLA COMPAGNIA PER LA STAGIONE 25/26
OPERA IN TRANSIZIONE Anime Pezzentelle dalla faccia sporca
NEANCHE PARENTI
ASFALTO. Poema fisico e musicale per sette attori
GIU-RO Libera gioventù bannata dal tempo
Materie e docenti
Attori, registi e drammaturghi
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