Dal 25 gennaio Al 26 gennaio

Sacre

concept, regia e coreografia Claudio Malangone
Calendario
  • Crediti:

    SACRE
    concept, regia e coreografia Claudio Malangone

    autori/Interpreti Luigi Aruta, Adriana Cristiano, Loris Vestuto, Sabrina De Luca, Pietro Autiero, Alessandro Esposito, Alessia Muscariello, Maite Rogers Gastaka

    dramaturg Annalisa Piccirillo
    musica di Igor F. Stravinskij
    eseguita da Simonetta Tancredi, Lucio Grimaldi
    costumi Maria Vittoria Coda
    scenografia Livia Ficara
    light designer Francesco Ferrigno, Giuseppe Ferrigno
    responsabile di produzione Maria Teresa Scarpa
    relazioni esterne Hanka Irma Van Dongen
    produzione Borderlinedanza 2022 con il sostegno di MIC, Regione Campania
    progetto speciale "Genius Loci" MIC 2022, Raidfestivals 20

Come risuona il Rito oggi?
Cosa o chi immolare nel sacrificio per il rinnovo di senso che questo testo sacro continua a reclamare nel tempo?
In che modo si sopravvive se le scelte di una collettività sono a danno di un singolo?
Il sacrificio era necessario? Accadrà di nuovo?
Sono queste alcune delle urgenze interrogative da cui è partita l’investigazione coreografica della compagnia Borderlinedanza quando ha deciso di confrontarsi con il Rito. La celebre partitura sonora di Igor Stravinsky è eseguita dal vivo, nella versione piano a quattro mani, per scandire il rituale di un gruppo danzante in cui ogni singolo si distingue per identità corporea, per qualità di movimento e per la relazionalità che intrattiene, costruisce o negozia con l’Altro/a. Il Rito, quello sacrificale e necessario alla rinascita collettiva, è già avvenuto. Ci sono le tracce di una creatura – forse maschile, femminile, forse umana o non – che un tempo era in movimento, e di cui ora resta visibile solo il vestiario, immobile e incorniciato come a testimoniare un evento che è destinato a ripetersi naturalmente, e contro cui istintivamente bisogna lottare. E allora, la danza di Sacre si fa linguaggio di aggregazione, ma anche pratica di dissenso e di resistenza, è il dispositivo sociale che performa tentativi di convivenza e di comune elevazione – è l’espressione di un microcosmo di esistenze che nel qui e nell’ora provano e riprovano, ciclicamente, il rituale dello stare insieme.

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