Dal 27 gennaio 2026 Al 01 febbraio 2026

La città dei vivi

dal romanzo di Nicola Lagioia, regia Ivonne Capece
Calendario
  • Crediti:

    LA CITTÀ DEI VIVI
    liberamente tratto dal romanzo di Nicola Lagioia

    regia, video e adattamento drammaturgico Ivonne Capece

    con Sergio Leone, Pietro De Tommasi, Daniele Di Pietro, Cristian Zandonella (cast video in definizione)

    scene Rosita Vallefuoco
    assistente alla scenografia Michele Lubrano Lavadera 
    videomaking e regia video Ivonne Capece
    costumi e concept visivo Micol Vighi
    sound designer Simone Arganini
    assistente alla regia Micol Vighi
    assistenti volontari Pasquale Montemurro, Barbara Capece, Luigi de Luca
    light designer in definizione
    riprese e post-produzione video in definizione
    responsabile di produzione Nadia Fiorio

    prodotto da Elsinor Centro di Produzione Teatrale, TPE Teatro Piemonte Europa, Teatri di Bari, Fondazione Teatro di Napoli, Teatro di Sardegna

N.B. Lo spettacolo non è adatto ai minori di 16 anni.

Un caso di cronaca nera tra i più disturbanti degli ultimi anni diventa materia teatrale. La città dei vivi ricostruisce la storia dell’omicidio di Luca Varani – avvenuto a Roma nel 2016 – ma non si limita al fatto: esplora il contesto, il vuoto, le derive, i desideri distorti di una generazione. Tratto dall’inchiesta narrativa di Nicola Lagioia, lo spettacolo affronta il male nella sua forma più disarmante: quella che si nasconde dietro volti normali, in case normali, in vite all’apparenza comuni. Attraverso una drammaturgia tesa, ibrida tra racconto e confessione, il teatro diventa lo spazio dove guardare in faccia l’indicibile. Roma, presenza viva e ambigua, è insieme scenario e protagonista: una città che ammalia e consuma, che attrae e abbandona.

La città dei vivi interroga lo spettatore, senza moralismi ma con urgenza. Perché quel buio non è solo loro. È anche nostro.

AVVERTENZA
Lo spettacolo “La città dei vivi“ è un’opera di finzione, seppur liberamente ispirato ad un romanzo che tratta vicende di cronaca note al pubblico.
Esso non ha finalità informative, documentaristiche o giornalistiche, né intende rappresentare fedelmente fatti, persone o responsabilità realmente accertate. Al contrario, si configura come opera artistica, espressione del diritto alla libertà creativa, finalizzata all’esplorazione di temi universali attraverso strumenti propri della scena: la metafora, l’iperbole, la trasfigurazione simbolica, l’immaginario.
Eventuali riferimenti a nomi, situazioni o dinamiche riconoscibili sono frutto di elaborazione drammaturgica e non devono essere intesi come affermazioni veritiere o ricostruzioni attendibili dei fatti. L’opera non mira ad informare né a fornire verità, ma a stimolare una riflessione artistica e umana.
In nessun caso la rappresentazione va intesa come accusa, insinuazione o giudizio reale nei confronti di soggetti eventualmente riconoscibili. Ogni elemento narrativo mira a manipolare la vicenda specifica per raccontare una storia universale, proposta in chiave poetica, simbolica e provocatoria.

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