di Umberto Eco

versione teatrale di Stefano Massini
regia e adattamento Leo Muscato

con (in o.a.) Eugenio Allegri, Giovanni Anzaldo, Giulio Baraldi, Luigi Diberti, Marco Gobetti, Luca Lazzareschi, Bob Marchese, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Alfonso Postiglione, Arianna Primavera, Franco Ravera, Marco Zannoni

scene Margherita Palli
costumi Silvia Aymonino
luci Alessandro Verazzi
musiche Daniele D’Angelo
video Fabio Massimo Iaquone, Luca Attilii

assistente alla regia Alessandra De Angelis
assistente scenografa Francesca Greco
assistente costumista Virginia Gentili

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Teatro Stabile di Genova / Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale 
in accordo con Gianluca Ramazzotti per Artù e con Alessandro Longobardi per Viola Produzioni
Con il sostegno di FIDEURAM

Luogo

Teatro Bellini


Date

Dal 21 al 26 Novembre

Il nome della rosa di Umberto Eco, tradotto in 47 lingue, vincitore del Premio Strega nel 1981 e di cui ricordiamo la versione cinematografica diretta da Jean-Jacques Annaud e interpretata da un indimenticabile Sean Connery, vive, oggi la sua prima trasposizione teatrale italiana ad opera di Stefano Massini. Leo Muscato dirige un cast di grandi interpreti in un crossover generazionale e ci restituisce tutta la grandezza del romanzo, trascinandoci direttamente nel XIV secolo, nel momento culminante della lotta tra Chiesa e Impero. Qui, accompagnati dal racconto dell’anziano frate benedettino Adso da Melk, indagheremo sulla risoluzione del giallo di cui Adso, quando era un giovane allievo del dotto frate francescano ed ex inquisitore Guglielmo da Baskerville, era stato testimone. Incontreremo Adso, Guglielmo e gli altri indimenticabili personaggi descritti da Eco: l’anziano frate cieco Jorge da Burgos; Bernardo Gui, il terribile inquisitore domenicano; l’ansioso e prudentissimo Abate Abbone; il cellario Remigio da Varagine, francescano in odor d’eresia che si nasconde in quel convento e si finge benedettino; il suo fedele servitore Salvatore, un frate considerato scemo, che parla una strana lingua mista di latino, volgare, francese, tedesco e inglese; la fragile ragazza di cui s’innamora il giovane Adso; Alinardo da Grottafferrata, l’anziano la cui demenza senile risulterà decisiva per la soluzione degli enigmi…

Vivremo dentro a una storia che, come afferma Leo Muscato, verrà raccontata «con una lieve leggerezza che possa qua e là sollecitare il riso, con buona pace del vecchio frate Jorge» e che riesca ad «alimentare nello spettatore una dimensione percettiva che lo porti a dimenticarsi, per un paio d’ore, del meraviglioso film di Jean-Jacques Annaud».

Il nome della rosa di Umberto Eco è pubblicato da Bompiani

durata 2h e 20 min. escluso intervallo

Teatri delle città di rilevante interesse culturale

Teatri delle città di rilevante interesse culturale

Il Teatro Bellini sostiene Kimbondo

Il Teatro Bellini sostiene Kimbondo

Scarica l'App Teatro Bellini
app-bellini-qrcode

© 2025 Teatro Bellini – P.IVA 07483970633 – C.F. 95016130635 – Powered by: WeSart