di Valeria Raimondi, Enrico Castellani e Vincenzo Todesco
parole di Enrico Castellani
con Valeria Raimondi
e con Enrico Castellani
produzione Babilonia Teatri
in coproduzione con La Nef / Fabrique des Cultures Actuelles Saint-Dié-des-Vosges (France) e MESS International Theater Festival Sarajevo (Bosnia and Herzegovina)
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il sostegno di Fuori Luogo La Spezia
Luogo
Piccolo Bellini
Date
Dal 21 al 26 marzo
Babilonia Teatri, tra le compagnie più innovative del panorama teatrale contemporaneo, si è imposta sulla scena per il suo sguardo irriverente e divergente sull’oggi. Il suo stile fuori dagli schemi, caratterizzato da una costante ricerca e da un linguaggio dissacrante e corrosivo, ha attraversato nuovi codici visuali e linguistici con l’urgenza dell’interrogazione, con ironia e cinismo. Castellani e Raimondi, vincitori di numerosi riconoscimenti, tra cui il leone d’argento 2016 per il Teatro alla Biennale di Venezia, due Ubu e un Premio Hystrio, sono «Per un teatro pop. Per un teatro rock. Per un teatro punk» e, coerentemente, qui affrontano un tema decisamente pop, la figura di Gesù: un personaggio così familiare da conoscerne tutti nascita vita morte e miracoli. Così, i Babilonia esplorano i luoghi comuni che avvolgono la figura del Cristo, scandagliandoli e raccontandoli con la consueta originalità: “Jesus è il nome del fidanzato di Madonna/ Jesus è un paio di jeans/ Jesus è una miniserie televisiva/ Jesus gioca nell’Inter”. Sulla scena una scritta al neon, una donna che officia un rito cannibale e blasfemo, un agnello sacrificale destinato alla tavola e al ventre. Jesus è pietà e dissacrazione. E’ infinito accoglimento e cinico rifiuto. E’ il mistero del sacro e macelleria mediatica. E anche la colonna sonora si fa narrazione, dall’interpretazione metallica che Marylin Manson fa di Personal Jesus dei Depeche Mode alla suadente Hallelujah di Jeff Buckley, passando per Strauss, Verdi e Nada.
durata 50 min.