liberamente tratto dal film di Elio Petri
(sceneggiatura di Elio Petri, Ugo Pirro)
di Paolo Di Paolo

con Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Franca Penone, Simone Tangolo, Filippo Zattini

scene Guia Buzzi
costumi Gianluca Sbicca
luci Vincenzo Bonaffini
video Riccardo Frati
musiche e arrangiamenti Filippo Zattini

regia Claudio Longhi

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

A quasi 50 anni dall’uscita de La classe operaia va in Paradiso di Elio Petri, che sollevò un duro dibattito sul tema del proletariato, Paolo Di Paolo costruisce un testo teatrale intorno ai materiali della sceneggiatura della pellicola. Sulla scena la storia dell’operaio Lulù Massa – interpretato da un superlativo Lino Guanciale – stakanovista odiato dai colleghi, osannato e sfruttato dalla fabbrica BAN – che, perso un dito, scopre per un istante la coscienza di classe – si intreccia qui con le vicende che hanno accompagnato la genesi e la ricezione contestatissima del film. Infatti, accanto ai grotteschi personaggi della pellicola, si alternano sulla scena lo sceneggiatore e il regista, qualche spettatore e alcune figure curiose e identificative della nostra letteratura a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Coinvolti dal commento sonoro delle sinfonie di Vivaldi e dalle note delle canzonette italiane dell’epoca, lo spettacolo ci trasporta direttamente nella genesi creativa dell’opera invadendo la platea con manifestazioni di piazza e comizi. Due epoche distanti solo apparentemente si ritrovano sulla scena a fare i conti con l’umana condizione di alienazione, in un confronto cinico e ironico. «Lo spettacolo – affermano il regista e il drammaturgo – racconta un mondo che oggi non c’è più. Eppure ci parla ancora».

Durata 2h e 30min. escluso intervallo

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