Santeramo propone un’originale riflessione sul senso di impotenza e di fragilità dell’individuo nei confronti della vita; il drammaturgo, anche in scena nei panni del protagonista, è un uomo che reagisce alla grave malattia della moglie scegliendo, d’accordo con lei, di non reagire. Questa scelta appare paradossale al resto del “mondo” così come lo pratichiamo, quello che si muove intorno a loro, che ha la sua morale, la sua etica e le sue regole, quel mondo rappresentato dal Fratello, dal Medico e dal Proprietario. Alla base di questa pièce c’è l’esigenza di «riflettere – scrive Santeramo – su cosa sia giusto fare per stare bene. Ma il Nullafacente, un giorno, ha voluto correggermi e mi ha detto: caro mio – siamo ormai in confidenza -, tu sbagli domanda; quella giusta sarebbe: cosa, ogni giorno NON devo fare, per stare bene?».
Durata 70min.